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capo quinto 93

Nondimeno queste difficoltà furono superate, onde in novembre dell’anno medesimo entrarono i Serviti in possesso della chiesa, e, non essendovi convento, albergavano come potevano negli anditi laterali. Sul finir dell’inverno giunse a Torino il padre Puricelli, generale dell’ordine, recando il capo di S. Mario, e denari per cominciar la fabbrica. Frattanto venne a morte il controller generale Chirolo, che avea due fratelli Serviti, e professava particolar divozione a quell’ordine, e lasciò ogni suo avere alla fabbrica del convento.

Già fin dai tempi d’Emmanuele Filiberto l’ordine dei Servi era stato introdotto in Torino, in persona di frate Giambattista Migliavacca d’Asti, che fu lettore di metafìsica nelle università di Mondovì e di Torino, ed a cui si era data ad uffiziare la chiesa di S. Benigno, attigua al palazzo di città, col titolo di priorato. Ma non vi fu mai convento; ed in termine di pochi anni quella chiesa fu aggregata alla casa del comune, e ridotta ad usi profani.

L’epoca pertanto del vero stabilimento de’ Serviti a Torino è il 1653.

Nella chiesa di S. Salvano la tavola dell’altar maggiore di S. Salvatore, S. Valentino e Sta Cristina è del cavaliere Francesco Cayro.

Il quadro dell’altare di S. Pellegrino si crede del Bassano.

La statua della Madonna Addolorata è del priore