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capo quinto | 89 |
In quel castello, come in quello di Rivoli, e nel palazzo vecchio ducale, molto lavorò di pittura e di scoltura Isidoro Bianchi di Campione sul lago di Lugano, uno dei più distinti allievi del Morazzone, il quale, venuto ai servigi della corte di Savoia nel 1618, fatte le prove di nobiltà, fu ricevuto cavaliere di giustizia dell’ordine de’ Ss. Maurizio e Lazzaro; comprò casa nella città nuova, e vi si stabilì co’ suoi tre figliuoli Pompeo, Francesco e Carlo. I due primi seguitarono la professione del padre, e lavorarono pure nei castelli e ne’ palazzi dei duchi di Savoia.13
Molte volte ai tempi di quella bella e vivace reggente fu il cortile del castello del Valentino teatro d’armeggerie, di giostre, di quintane, di corse e di altri spettacoli. Quando nacque, in maggio del 1699, il primogenito de’ maschi a Vittorio Amedeo ii, Madama Reale Maria Giovanna Battista, avola del neonato, fe’ radunare nel cortile del Valentino sedicimila poveri, e die a tutti limosina per mano del suo primo elemosiniere abate Pallavicini.14
Il dì 26 d’aprile 1812, partiva dal castello del Valentino nella sua ascensione aereostatica madama Blanchard, dando il primo esempio in Piemonte di viaggio sì pericoloso. Ora, scaduto quel real castello dai primi onori, non serve ad altra pompa, salvo alle esposizioni periodiche dell’industria fondate dal re Carlo Felice, e ordinate per la prima volta nel
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