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Una terza carta ha per titolo: Piano della circonvallazione fatta alla città di Torino dalle armate di S. M. Cristianissima, e di S. A. R. etc., tirato dal colonnello Raynero (Michele Antonio) di Saluzzo, d’ordine’ del marchese di Pianezza. Vedesi da un lato una lettera dedicatoria di esso colonnello Raynero a Madama Reale. Dall’altro è il nome dell’incisore: Giuvenale Boetto di Possano F.

Giovenale Boetto, del quale tace a gran torto la storia dell’arte fu uno de nostri più valenti incisori, e datosi all’imitazione di Challot, segnalò a sua bravura massime nell’intaglio di quelle minutissime figure che talora appena visibili, pur conservano il carattere e la movenza di ciò che debbono rappresentare. E di fatto, nella carta di cui parliamo sono benissimo rappresentate le mosse e le fazioni de’ varii corpi guerreggianti e l’infestamento delle artiglierie, e le fughe, e le uccisioni, e gli ai’ casi di guerra.

A queste tre carte possedute dall’erudito e cortese signor avvocato Celestino Combetti, da cui n’ebbimo graziosa comunicazione, noi abbiamo preferito una quarta altresì rarissima, conservata ne’ R. Archivi di corte dove la città è delineata con maggior nitidezza e fedeltà, e dove ha vie maggior merito l’incisione, senzachè manchi neppure la minuta rappresentazione di quelli accidenti di guerra che abbiam mentovati di sopra espressi con altrettanta evidenza, con quel taglio più morbido, e quei tocchi meno risoluti che distinguono le opere di Stefano della Bella, che allora fioriva, e stava in sull’ale per tornar in Italia, ed a cui non mi sembra inverosimile possa appartener questa carta, della quale abbiam conservato la sola parte che comprende la città e la cittadella di Torino.1

Il numero III finalmente mostra Torino nel 1680; è delineato sur una carta sincrona posseduta dal già lodato avvocato Combetti.

Copiose sono dal finire del secolo xvi fino a tutto il xvii le piante di Torino pubblicate in opere francesi, tedesche ed italiane; ma per lo più, dalle fortificazioni in fuori, sono molto inesatte. Conviene eccettuarle quelle che si vedono nel Teatro degli Stati del duca di Savoia, stampate in Olanda, delineate dal Borgonio con molta diligenza.

L. C.

  1. Copiose sono dal finire del secolo xvi fino a tutto il xvii le piante di Torino pubblicate in opere francesi, tedesche ed italiane; ma per lo più, dalle fortificazioni in fuori, sono molto inesatte. Conviene eccettuarle quelle che si vedono nel Teatro degli Stati del duca di Savoia, stampate in Olanda, delineate dal Borgonio con molta diligenza.