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Note



(1) Journal du voyage de Michel de Montaigne eri Italie. Tom. ii, pag. 580.

(2) Conviene eccettuarne la moda, i precetti della quale fin dal secolo xiv ci venivano da Parigi, come abbiam notato in altr’opera; sebbene non colla rapidità, nè colla universalità presente.

A Torino usarono per molti anni le dame e le borghesi portare in capo una cuffia alta un mezzo raso, chiamata arcoua, guernita di pizzi e di nodi di nastri. Nel 1715 l’ambasciadrice di Francia giunse in città con una piccola cuffia chiamata borgogna, alta tre dita con un solo nodo di nastri. Tanto bastò perchè tutte le dame e le cittadine pigliassero con gran fretta la nuova acconciatura, lasciando l’antica alle donne di contado, che ancora la portano.

Soggiungo in questa nota alcune notizie che mi vengono in punta di penna, perchè essendo al termine dell’opera, non trovo luogo più appropriato.

Alle processioni generali intervenivano in principio del secolo scorso le Loro Maestà ed i Principi. Quella dell’8 settembre 1717 componevasi come segue: 422 poveri dello spedale, 42 orfanelle, 96 disciplinanti di S. Maurizio, 96 di S. Rocco, 56 del SS. Sudario, 98 dell’Annunziata, 42 della Misericordia, 52 della Trinità, 128 dello Spirito Santo, 100 del Nome di Gesù, 100 di Santa Croce, 17 padri Trinitarii di S. Michele, 26 Minimi, 56 Francescani riformati della Madonna degli Angioli, 50 Agostiniani scalzi di S. Carlo, 78 Cappuccini, 29 Carmelitani di Sanla Maria, 27 Agostiniani, 56 Francescani dell’osservanza di S. Tommaso, 30 Minori conventuali di S. Francesco, 31 Domenicani, 18 Monaci cistercensi riformali della Consolata.