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72 | libro primo |
della primavera là dove, parlando di Carlo Emmanuele i, scrive:
Intanto Carlo tra le spesse fronde Di faggi e d’olmi, e tra l’erbette e i fiori Temprando va le cure sue profonde Dietro al concerto degli alati cori; E parte in queste, parte in quelle prode, Di primavera il dolce aspetto gode. Ma via miglior stagion che primavera |
Scesero poi i Francesi nel 1706 a’ danni d’Italia
e ai nostri, ed i giocondi riposi del Parco furono il
primo campo in cui s’attelarono apparecchiando l’assedio
di Torino. A quel tempo il Parco, il Valentino,
Mirafìori ebbero tali guasti che il primo non potè ristorarsene
e tornò a far corpo colle campagne circostanti
da cui la mano di Emmanuele Filiberto l’avea
dispiccato. Il Valentino e Mirafìori non mostrano che
una pallida ombra dell’antica magnificenza.
Ora, strana vicenda delle umane cose, dove Torquato rinveniva l’idea archetipa degli orti d’Armida