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capo ultimo 755

siamo appena sfuggiti ai selvaggi costumi del resto dell’Italia dove abbiam veduto più statue che uomini ».

Accettando l’omaggio che rende alla cortesia de’ Torinesi, noi rigettiamo lo storto giudicio che reca degli altri Italiani. È un francese che scrive; non un francese come Montaigne, ma un francese come Giulio Janin, e consorti; dico in quanto all’impertinenza ed a un superbo dispetto pel vero, non in quanto all’ingegno.

Sul cadere del secolo xvii vennero di moda le delizie: come qualche anno fa erano venute di moda le bellezze. Si descrissero le delizie della Svizzera, le delizie di Spagna, le delizie del paese di Liège, le delizie d’Italia. Ma il Piemonte, o non si considerava da quelli oltremontani come parte d’Italia, o credevasi non aver delizia; sebbene i suoi laghi, le sue valli alpine, le sue foreste, i suoi monti coperti d’eterno gelo, e le colline, e i piani abbondino dei più graziosi, de’ più tranquilli, dei più solinghi, dei più terribili, dei più tempestosi prospetti; sebbene sia una Svizzera col sole, coi fiori, colla verzura, e colle donne d’Italia.

Il Viaggio storico politico di Svizzera, d’Italia e di Germania fu scritto negli ultimi anni del regno di Vittorio Amedeo ii (prima del 1730). L’autore commenda assai la fermezza del Re nell’abbattere l’insolenza de’ nobili delle provincie staccate del