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706 libro sesto

professore e vice ispettore de’ paggi imperiali in Torino, carica che gli fu procacciata dallo stesso M. S. Provana, e ch’egli ritenne fino alla caduta di Napoleone nel 1814. Allora il conte Prospero Balbo, che singolarmente amava ed apprezzava Luigi Ornato, lo nominò vice bibliotecario della Regia Accademia delle Scienze, della quale egli era presidente, persuaso, com’egli soleva dire, che i lavori intrapresi dal giovine Luigi non penerebbero ad aprirgli nell’Accademia istessa un posto maggiormente elevato. Ma le vicende politiche dell’anno 1821 attraversarono questi disegni. Luigi Ornalo, fattosi volontario compagno d’esiglio del conte Santorre Santa Rosa, portò, dopo molte peregrinazioni, il suo domicilio in Parigi. Quivi, abbracciato con soverchia alacrità lo studio della lingua greca e della filosofia platonica, egli non tardò a provare le conseguenze di uno studio eccessivo. Assalito da una malattia d’occhi che i maestri dichiararono fotofobia, s’arrese àgli impulsi del proprio cuore ed agli inviti che da ogni parte riceveva di tornare in patria per curarvi la propria salute. Tornò infatti nel 1832 recando seco molti lavori incominciati, e quasi tutti stati interrotti dalla violenza del male: ma i progressi di questo resero vani tutti gli sforzi dell’arte per vincere quella ripugnanza della luce che gli occhi suoi avevano fin dal primo insulto provala. Visse nondimeno, o per dir meglio trascinò penosamente