Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/697


capo quarto 693

dire alla novità dell’opera, che al merito degli operai, sebbene io sappia che le vostre preghiere, il vostro zelo e la purità delle vostre intenzioni vi contribuiscono notabilmente.

« Ciò che mi ha molto consolato, è la concordia importante che avete stabilita in codesto luogo dove regnava da così lungo tempo la divisione, causa di tanti omicidii, sorgente infetta che distillava il suo veleno nel cuore della maggior parte degli abitanti. Dio voglia confermar questa concordia e rendere perpetua la pace e l’unione che voi vi avete lasciata.

« Prego Nostro Signore che vi doni l’ampiezza del suo spirito per la missione che dovete fare nella piccola città di Lucerna, e che gli piaccia di muover gli eretici al desiderio d’instruirsi e di convertirsi. a Signor mio, se piacesse alla sua divina bontà di servirsi di voi per quest’opera, che gran bene sarebbe, e con qual cuore gli offriremmo le nostre preghiere con questa intenzione!... »2

Ma è tempo che ripigliamo la storia dello stabilimento de’ Preti della Missione in Torino. Abbiam veduto che giunsero il 10 novembre 1655, e che nel gennaio seguente il pio marchese di Pianezza assegnò loro la dote di 6ꞁm. scudi, alla quale aggiunse più tardi la rendita di due cappellanie.

Nel 1662 il priore Marc’Aurelio Rorengo dei conti di Lucerna, curato de’ Ss. Stefano e Gregorio, si pose in cuore di far sopprimere quella parrocchia, ed