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capo quarto | 691 |
missioni da voi fatte, ed il felice successo ottenuto
anche in riguardo agli eretici. Se v’hanno uomini
al mondo che tengano maggior obbligo d’umiliarsi,
voi ed io siamo quelli, e con voi intendo i vostri
collaboratori. Io per li miei peccati, e voi per li
beni che piace a Dio d’operare per vostro mezzo; io
perchè mi vedo fuor del caso d’assister le anime, e
voi per essere stati scelti per contribuire alla santificazione
di tanti, e per poterlo fare con tanto frutto.
Bisogna una grande umiltà per non trarre diletto da
tali progressi e dal plauso del pubblico. Ne bisogna
una grande ma troppo necessaria per riferir a Dio
tutta la gloria delle vostre fatiche. Sì, o signore,
voi avete mestieri d’una umiltà ferma e vigorosa per
portar il peso di tante grazie di Dio, e concepire
un gran sentimento di gratitudine onde riconoscerne
l’autore. Io prego il Signore che la conceda a tutti
voi quanti siete... Non dubito che la grazia che accompagna
monsignor il Marchese vostro fondatore
v’abbia attirato le grazie spirituali e temporali che
il Signore vi concede; e che bisogna attribuire al
merito di lui tutte quelle che Dio vi prepara. »
Vedendo le buone opere e i lieti successi dei
Missionarii, la calunnia avea soffiato contr’essi i
suoi veleni. Aveali accusati di persuadere al popolo
di non pagare i tributi. S. Vincenzo scrivea al signor
Martin il 7 luglio del 1656.