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690 | libro sesto |
In un’altra lettera scritta l’ultimo giorno dell’anno
cominciava S. Vincenzo con un augurio, di cui non
ho veduti altri esempli.
« Prego N. S. che l’anno in cui entriamo vi serva
di gradino per salire all’eternità fortunata.... Dopo
la raccomandazione che vi ho fatta di camminar con
semplicità, in questa bisogna vi fo quella di non abusare
della vostra sanità e d’aver cura di quella de’
vostri subordinati. Monsignor il Marchese ama tanto
la giustizia, che non gli increscerà quanto vi dico.
Ed in proposito di questo buon signore, ciò che voi
mi dite intorno alla sua esattezza nel far il ritiro
spirituale e al modo di comportatisi, mi serve ad
un tempo di grande edificazione e confusione. Io
prego Dio che conservi ai grandi del secolo un tale
esempio di virtù, e che gli dia la pienezza del suo
spirito pel felice successo di tutte le sue intraprese. »
In lettera del 23 giugno 1656 egli scrivea:
« La vostra lettera del 30 di maggio ci ha recata una consolazione indicibile e nuova occasione di lodar Dio delle vostre imprese e delle vostre fatiche, perchè le benedizioni di Dio sono tanto evidenti che non si può desiderare di più. Il suo santo nome sia dunque sempre adoralo e ringraziato. A ciò ho esorlato la compagnia dopo d’averle esposto le varie