conosciutissimo, non mi dilungherò molto. Fu, come
abbiam veduto, conseguenza di un voto fatto da Vittorio
Amedeo ii, ne’ primi giorni di settembre del
1706, quando si trattava di liberar Torino dall’assedio, di salvar lo Stato dall’imminente ruina.
Sorge maestosa con mirabili proporzioni sulla più
alta cima del colle torinese; è disegno del celebre
abate cav. don Filippo Juvara Messinese. Fu cominciata
nel 1715, aperta nel 1731, e costò più di tre
milioni di lire antiche. I tre altari principali sono
ornati di bassi rilievi in marmo; quello dell’altar
maggiore, che allude alla liberazione di Torino per
intercession della Vergine, è del cav. Bernardino
Cametti Romano, oriondo di Gattinara, che lo scolpì
nel 1733; quello della Natività, all’altare a destra
di chi entra, è dello stesso Cametti. L’Annunziata
a sinistra è del Cornacchini. Nelle due prime cappelle
ai due lati dell’ingresso, sono due tavole dipinte
da Sebastiano Ricci da Belluno. Nell’una si
raffigura S. Morizio, nell’altra S. Ludovico re di
Francia che mostra la corona di spine al popolo.
Le tombe reali sono state costrutte per ordine di Vittorio Amedeo iii, e si terminarono nel 1778, sebbene fin dal 1732 la Basilica di Superga fosse destinata a sepolcro de’ principi, di cui vi si recavano i corpi. Diffatti, il corpo di Vittorio Amedeo ii fu depositato prima nel coro d’inverno, poi collocato in un mausoleo erettogli nella cappella della Madonna,