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Le spese di questa ricostruzione furono sostenute dalla pietà dei privali. Nel 1657 s’aggiunsero la vôlta, la cupola e la facciala. Nel 1743 fu di nuovo restauralo il sagro tempio, come dall’iscrizione che si legge sulla facciata:
Nicolò Coardo, conte di Rivalba, Quarto e Portacomaro, generale delle Finanze, costrusse nel 1600 la cappella dell’Annunziata, e vi fu sepolto nel 1623 colla moglie Anna Elia.
Augusto Manfredo Scaglia, conte di Verrua, edificò l’altar maggiore nel 1629.
La chiesa fu consecrata nel 1621 da Marc’Antonio Vitia vescovo di Vercelli.
Tra i morti illustri che qui riposano ricordiamo Giacomo Rossignoli, di Livorno, pittore d’Emmanuel Filiberto e di Carlo Emmanuel i, a cui la pietà del medico Settimio suo figliuolo pose un’iscrizione nel 1604 a sinistra della porta che mette in sagristia; ed il marchese Cristoforo de’ Zoppi gran cancelliere, morto in febbraio del 1740, ed un giovane viaggiatore di ventitrè anni, a cui la morte fe’ cominciare un altro viaggio in marzo del 1689, Claudio, libero barone di Canon e di Rup. Ne’ sotterranei giace Giorgio Tasniere, di Besanzone in Borgogna, uno dei tre di questo nome che qui fiorirono sul declinare del secolo xvii e sul principio del seguente, e che pervennero a molto sottil magistero nell’arte dell’incisione. Mori l’ 11 di settembre del 1704, ed