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64 | libro primo |
rappresentava la cena di Cristo con gli Apostoli era stato dipinto da Baldassarre Maltheus d’Anversa, scolaro del Rubens, che la dipinse nel 1657.22
La sagrestia era ornata d’armadii di legno di noce, squisitamente intagliati dal padre D. Carlo Amedeo Botto, torinese, monaco eremita Camaldolese, con ovali dipinti dal Cignaroli. Dai fratelli Pozzi erano state dipinte le vôlte così della chiesa come della sagrestia. In una camera attigua alla medesima splendeano i blasoni de’ sovrani e dei cavalieri dell’Annunziata defunti. Gli stemmi del gran mastro e de’ cavalieri viventi vedeansi in fondo alla chiesa sopra la porta.
L’Eremo possedeva una ricca biblioteca ed una galleria ornata di copiosi intagli de’ migliori artisti antichi e moderni.
Una cappella sotterranea, il cui ingresso era ornato di due colonne di marmo nero, conteneva i depositi de’ cavalieri.
Nel giardino miravansi regolarmente disposte le celle degli eremiti in numero di ventuna. Ciascuno avea una comoda abitazione composta di due camere coll’oratorio, ed un orticello.
Il sacro Eremo di Torino, ridotto dopo la rivoluzione ad usi profani, è ora una proprietà privata. In sua vece fu dichiarata cappella dell’ordine supremo dell’Annunziata la Certosa di Collegno.
Sulla Basilica di Superga, come su monumento