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672 libro sesto


Partirono da Torino, avendo alla testa S. E. il marchese Pallavicino loro rettore, addì 6 giugno. Entrarono processionalmente in Vercelli in numero di oltre 200, e furono incontrati dalla confraternita del nome di Gesù, che ufìziava la chiesa di San Bernardo. Tornando poi in Torino, e rientrando, come erano partiti, processionalmente, la real Duchessa s’affacciò alla finestra col bambino in braccio, in segno di gratitudine e d’affetto.

Nel 1722 s’atterrò il campanile antico e ruinoso, e si posero le fondamenta del nuovo. Finalmente ai 29 di settembre del 1749 la chiesa fu consecrata dall’arcivescovo Giovanni Battista Bovero.2

Cervetti, Milocco, Persenda, Mari ed altri di non maggior fama ebbero ed hanno opere di pittura in questa chiesa. Ma la tavola d’Alessandro Ardente più non si trova.

In questa chiesa e nella sua cappella della Trinità, fu sepolto nel 1590 Antonio Sola, senatore, che fe’ i commenti ai decreti antichi e nuovi dei nostri duchi. Di questo chiaro giurisconsulto vedesi ancora il busto con un elogio latino, appiè del quale furono aggiunte queste parole che non s’accordano bene colle precedenti:

ACQUISTATO DALLI CONSIGLIERI DE LAUORANTI CALSSOLAI

L’ANNO 1830.3