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capo quarto 63


Sopra la porta d’entrata nella clausura leggevasi la seguente iscrizione:


CAROLVS EMANVEL DVX SABAVDIAE INVICTISSIMVS
HANC SACRAM EREMVM CAMALDVL. ANNO
CIↃIↃXCIX POPVLIS EPIDEMIO LABORANTIBVS
VOTO ACCEPTISSIMO ERECTAM ET SOLEMNEM
TORQVATORVM ANNVNTIATAE VIRGINIS AEDEM
PRO AVITA DECLARATAM DOTAVIT DEDICAVIT


La chiesa fabbricata nel 1602 sui disegni dell’architetto Valperga, venne nel 1780 ristaurata ed accresciuta di quattro cappelle, e d’un alto campanile con architettura del conte De Lala di Beinasco; di modo che gli altari sommarono a sette. Il gran quadro ovale dell’altar maggiore raffigurante la Vergine Annunziata era del cavaliere Beaumont; vedevansi inoltre quattro tavole laterali, due grandi e due piccole di Pietro Metay, morto a Lione verso il 1765. L’altare a sinistra entrando avea un’imagine di S. Romualdo, dipinta da Sebastiano Ricci e intagliata in rame dal Wagner.

Nella cappella del Rosario vedevansi dodici bei paesi, in cui erano effigiati altrettanti eremiti nelle loro solitudini, dipinti da Vittorio Amedeo Cignaroli nel 1753.21

Tutte le scolture in legno erano opere di Stefano Maria Clemente. Nel refettorio, un gran quadro che