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642 | libro quinto |
S. Francesco; instiluivale in Roma nel 1807, epoca in cui la miscredenza avea fatto maggiori progressi, in cui perciò era quanto opportuno, altrettanto difficile e pericoloso di stabilire una nuova comunità religiosa col fine speciale di riparare con verginale continuo tributo d’amore ed ossequio ai disprezzi fatti ai Sagramento. E quella Provvidenza che inspira la mente e infiamma il cuore de’ suoi eletti, fin di Spagna e di Portogallo trasse le gravi somme necessarie a fondare quel religioso instituto, a cui non mancò per affinarlo il fuoco delle tribolazioni.
Diedero le Adoratrici principio ai divoti loro esercizi nel convento dei Ss. Giovacchino ed Anna, alle quattro fontane. Cacciate poco dopo da Napoleone, vi tornarono e vi fecero solenne professione nel 1818. Nel 1839 si trasferirono al monastero di Sant’Anna al Quirinale.
Intanto la fondatrice era passata di vita con grande opinione di santità il 29 novembre 1834; ma il suo spirito si mantenne fervoroso tra le divote sue figlie, onde l’istituto non tardò a propagarsi. Già nel 1839 alcune pie dame torinesi, dirette dal teologo Rondo, aveano in pensiero d’ordinare in quest’augusta città una società per l’adorazione del Santissimo Sacramento. Il conte e la contessa Solaro della Margarita avendo conosciuto ed apprezzato in Roma le Adoratrici perpetue, consigliarono che si deducesse in