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capo quarto | 59 |
tempo dimorò a Bologna ed a Roma, ed in quest’ultima città chiuse, con una santa morte, una vita fervorosa, penitente e divota il dì 13 di luglio del 1656. Deposto il corpo provvisoriamente nella chiesa de’ Ss. Apostoli, fu poi trasferito, secondochè essa aveva comandato, in Assisi e nella chiesa di S. Francesco.15
Mentre dimorava in Bologna, le mancò una delle sue monache, che la serviva in ufficio di cameriera, Maddalena Turinetti (di famiglia patrizia torinese, trasferitasi poco dopo ad Orbassano), la quale, imitando le virtù dell’augusta padrona, morì con grande opinione di santità. Anzi lo scrittor della vita della serenissima infante Maria, dice che il cadavere fu accompagnato alla sepoltura da Sua Altezza, che molto la stimava e l’amava; e narra un insigne miracolo, con cui sarebbonsi illustrate le esequie di quella serva di Dio.
Veramente fortunato fu Carlo Emmanuele i e benedetto da Dio nella sua prole, perchè, oltre alle due principesse di cui abbiam parlato che vissero in istato religioso, altre due che andarono a marito, cioè donna Isabella duchessa di Modena, e donna Margarita duchessa di Mantova, furon donne di rara virtù e di somma pietà; e tanta efficacia ebbe la luce degli esempi d’Isabella di Savoia, che il duca Alfonso iii, dopo la morte di lei, lasciato lo scettro, pigliò l’abito de’ Cappuccini, col