Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/620

616 libro quinto

ma la ritrovò costantemente figliuola d’umiltà ed obbedienza.

Così universale era la fama di santità di questa serva di Dio che il processo di beatificazione fu cominciato fin dal 1678, e che qualche anno dopo morendo la marchesa Bevilacqua Villa, dama d’insigne pietà, volle esser sepolta appiè d’Anna Maria, le cui ossa erano intanto state trasferite dalla chiesa di Sant’Eusebio nella nuova chiesa dei padri dell’Oratorio.

Lo stesso beato Valfrè descrisse le memorie della vita della onoranda sua penitente, le quali vennero nel 1762 ordinate, ampliate e pubblicate da un prete della medesima congregazione.

Il padre Giambattista Prever, nato nel 1684 in Giaveno, era stato prima canonico di quella collegiata, poi era entrato nella congregazione dell’Oratorio. Scgnalatissimo nell’esercizio delle virtù cristiane, banditore zelantissimo della divina parola, fu singolarmente privilegiato di grazie straordinarie, d’una penetrazione sovrumana, d’una piacevolezza insieme e d’una efficacia rarissima nel difficile ministero della confessione. Con poche parole che avean fattezze di argute, ed eran profonde, snodava i cuori più indurati. Stendea le braccia amorose ai peccatori più incalliti nel vizio, più ostinati nel rifiuto de’ sagramenti, e li stringeva al petto, e col volto, e cogli sguardi, e co’ detti in un subito togliea loro ogni