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capo quarto 615

anni cinquantasetle. Fu riaperta la cassa in dicembre dell’anno medesimo, e fu trovato il corpo intero, flessibile, senza alcun cattivo odore.9

Anna Maria Buonamici era nata in Sommariva del Bosco in luglio del 1620. Fu per tutta quasi la vita di complession debolissima, travagliata da crudeli infermità, dipendenti come poi si vide da vizi organici e congeniti, a cui s’aggiunsero persecuzioni de’ parenti, del proprio marito (Emmanueli), nere calunnie, maldicenze atroci. Ed ella affinando in quel crogiuolo la propria virtù, penetrò tanto avanti nella scienza delle cose di Dio, nell’esercizio delle più rare perfezioni, che il padre Valfrè, di cui fu lunghi anni penitente, e fra le cui braccia morì il 14 novembre del 1673, la chiamava la sua maestra di spirito. In preda ad anomalie nervose, Anna Maria avea frequenti visioni spirituali che, ora la consolavano, ora la rattristavano, secondo gli oggetti che le comparivan dinanzi; ma il più delle volte erano tutte celesti, e raddoppiavan la brama ch’ ella avea di riunirsi al suo Dio.

Se fossero vere visioni, od allucinazioni nervose che s’improntavano delle imagini solite a destarsi nella sua mente, appartiene alla Santa Sede il definirlo. Noi noterem solamente che appunto per queste visioni il prudentissimo beato Valfrè solea mortificarla e maltrattarla anche in pubblico, dandole sempre a divedere che la teneva in bassissima stima,