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612 libro quinto

passare per una grande tribolazione.6 E così appunto fu.

Trovandosi poi il Beato in punto di morte, nella cameretta ora convertita in cappella, in quella parte della casa che guarda al meriggio, nella via di San Filippo, ed essendo il duca andato a vederlo, n’ebbe esortazione di alleggerire le pubbliche gravezze divenute eccessive per le continue guerre, e di tenersi amico della sede apostolica, centro della cattolica unità.7

L’altare che gli sta di fronte ha una tavola che rappresenta S. Filippo in estasi, ed è del Solimene. Nell’attigua cappella il S. Giovanni Nepomuceno è del cavaliere Conca suo discepolo; ma la Vergine fu dipinta dal Giaquinto. Le statue degli Apostoli, disposte per le cappelle, e le due Virtù della cappella della Concezione, sono del Clemente.

Nell’Oratorio la tavola della Concezione è opera di Sebastiano Conca. Il fresco del vôlto, di Gaetano Perego. I quattro maggiori quadri delle pareti, l’Annunziata, l’Assunta, la Visita a Santa Elisabetta, e la Presentazione al tempio, sono dipinti di Giovanni Conca, fratello ed aiuto di Sebastiano, egregio in trar copie d’antichi maestri.

L’altare fu rinnovato nel 1796, e consecrato il 10 settembre di quell’anno da monsignor Mossi.8

In una cappella interna allato al presbitero, dal lato del Vangelo, si vede effigiato in cera il volto