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602 libro quinto

Natogli desiderio di vedere stabilirsi in questa città una congregazione di preti dell’Oratorio, infervorò di questo medesimo sentimento il teologo Pietro Antonio Defera, nato il 21 marzo 1616 in Borgomasino, il quale segnalavasi nell’esercizio dell’apostolico ministero per esimia prudenza e carità. Serviva allora il Defera la chiesuola di San Michele, dove ebbero in diversi tempi temporaria stanza gli Agostiniani scalzi ed i Teatini, e per maggiore spazio i Trinitarii. Colà espose il Defera un quadro di S. Filippo datogli da monsignor Crescenzi; e l’aria venerabile ad un tempo e piena di santa dolcezza e di pia letizia di quel gran servo di Dio, e le informazioni che propagava il Defera circa il sublime grado di santità cui era pervenuto, eccitarono subitamente la devozione dei fedeli. Veduto sì buon principio, il padre Defera più non indugiò a chiedere all’arcivescovo le necessarie facoltà per fondare in Torino la congregazione dell’Oratorio, ed avutele, il dì 26 gennaio del 1649 aperse un piccolo oratorio in una bottega della casa Blancardi, che tolse a pigione vicino a San Francesco d’Assisi. Gli fu compagno in tal impresa il padre Ottaviano Cambiani di Savigliano, il quale, evirato sin dall’infanzia, e perciò destinato al canto, era stato ammaestrato nel collegio di Sant’Apollinare a Roma, a spese del cardinal Maurizio di Savoia, che lo ebbe di poi per suo musico di camera.