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capo secondo 575

cinque anni podestà di Bologna. Tornato in Piemonte, fu collaterale e senatore; ebbe due mogli, la prima lo fece padre di due maschi; la seconda, di diciotto tra maschi e femmine. Stampò tre opere: Tractatus de executione in vestibus, il quale fu ristampato più volte. — Epitome ad singulas decisiones Lucenses. — Tractatus de recta feudorum interpretatione. Morì d’anni settanta il 16 giugno 1640, e fu sepolto all’indomani nel sepolcro della congregazione di S. Paolo, nella chiesa de’ Ss. Martiri.8

Poche memorie richiama la lunga strada che muove dalla cittadella sotto nome di via del Gambero, prosegue mutando nomi, e chiamandosi successivamente dei due Bastoni, della Barra di ferro, e della Verna, talvolta per siti di sospetta onestà, e quindi allato al palazzo Carignano s’ingentilisce, s’allarga, e piglia il nome di strada del teatro d’Angennes.

Nella seconda isola a destra dopo la detta piazza è la casa del conte Cesare di Benevello, pittore di molto ingegno e di ricca vena di fantasia, benemerito delle Belle Arti, anche per l’erezione della società che le promuove, e che procura annualmente la pubblica esposizione e la vendita delle opere di pittura e di scoltura che le sono inviate.

In questo secolo in cui l’architettura civile va per lo più penosamente strascinandosi ne’solchi dell’imitazione servile, merita d’esser accennato un