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574 | libro quinto |
sanarne le piaghe, per tante si può dir quasi che siasi dalla Compagnia di S. Paolo con prudentissime regole praticala.7
La Casa del Soccorso e il Deposito di S. Paolo sono divenute, coll’andar del tempo, due buone case d’educazione per oneste fanciulle, e la compagnia di S. Paolo prosegue a governarle; se non che nella prima furono teste introdotte le dame del Sacro Cuore; nella seconda continuano governatrici e maestre deputate dalla compagnia.
L’oratorio di S. Paolo è notevole per varie pitture di qualche pregio. La tavola che è sopra l’altare rappresenta la Conversione di S. Paolo, ed è lavoro d’Alessandro Ardente, pittore del secolo xvi, non si sa bene se pisano o lucchese. De’ quadri che sono attorno alle pareti, quattro sono del Caravoglia, uno d’Andrea Pozzi, l’altro di Federigo Zuccheri, confratello della compagnia, due di monsù Delfino, uno di Pietro Paolo Raggi, genovese.
Tra gli uomini insigni che in gran numero ed in varii tempi furono aggregati alla compagnia di S. Paolo, noterò Antonio Monaco di Ceva, uomo in sapienza, prudenza e virtù morali eminentissimo. Questi, poco dopo la laurea in leggi, ne fu nominato lettore in questa università di Torino. Chiamato poi dalia repubblica di Lucca per auditore di Rota, fu in ufficio due anni; passò quindi alla medesima carica a Firenze, e vi durò tre anni. Da ultimo fu per