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568 libro quinto


Nel 1584 monsignor Peruzzi, vescovo di Sarcina, vi trovò quattordici Carmelitani, di cui dieci sacerdoti, l’altar maggiore ornato d’un bellissimo quadro, e nove altri altari, che in chiesa così picciola come era Santa Maria, non so come potessero convenientemente collocarsi. Nel 1658 il conte Teodoro Roero di Sciolze donava all’altar maggiore un palliolto d’argento massiccio.

Sul principio del secolo xvii il convento di Santa Maria di Piazza, essendo ridotto ad una total fiacchezza di disciplina, accese lo zelo delle serenissime infanti Maria e Caterina di Savoia, a procurarne con ogni potere la riforma, nel che ebbero poderoso aiutatore il padre Bolla, priore, e il padre Stracci, generale dell’ordine. Levati da quel convento quelli che, usati nel disordine, mal solferivano il rigore delle nuove regole, e popolato quel chiostro di religiosi di provata virtù, si vide nuovamente a fiorire di esempi e d’opere salutari.2

Questa riforma fu cominciata l’anno 1633, e primo capo e padre di essa è detto nel Libro de’ morti il padre maestro de Virana di Cherasco, chiamato in religione padre Domenico di Santa Maria. Questi ebbe i principali uffizi dell’ordine; fu priore del convento e provinciale; e confessore d’Emmanuele Filiberto, principe di Carignano, che essendo fin dalla nascila sordo e muto, fu educato con tanto magistero e sì gran felicita dal padre Hamirez in lspagna,