Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/568

564 libro quinto, capo primo

per me, ch’io spero fra poco di pregar per loro. Tulio ciò sempre senza mai lasciar trasparire agli ulti o al viso il menomo turbamento. 11 confessore, vedendo un effetto così mirabile della grazia divina, gli raccomandò di pregare per lui giunto che fosse in paradiso, e per la congregazione a cui apparteneva. Il paziente glielo promise. Giunto al patibolo, salito sopra la scala, quando sentì che l’esecutore s’apprestava a dargli la spinta, si volse sorridendo al confessore e gli disse: A momenti la sua commissione sarà fatta.10

La compagnia della Misericordia s’augura non lontana l’ora, in cui, facendosi rari i misfatti più atroci, si potrà abolir una pena, che. a ben considerarla, ò un dritto sociale, indotto da una lamentevole necessità, epperciò non perpetuo ma temporaneo; ed in cui perciò essa medesima potrà riservare tutte le sue cure al sollievo de’ carcerati.

La strada che percorriamo comincia col nome di via della Madonnetta, e piglia allato a San Francesco quello de’ Guardinfanti, dal commercio che vi si facea di quell’incomodo arnese, proprio d’un’età dissoluta.

Nell’ultima isola a destra sorgeva, allato all’albergo di Londra l’antico palazzo de’ principi di Carignano, abitato dal celebre principe Tommaso, e da Emmanuele Filiberto, suo figliuolo, finche venne edificato l’altro assai più degno sulla piazza, cui diede il nome.