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558 libro quinto

per oratorio, una cappella nella chiesa, sepolcro pei giustiziati, sepolcro pe’ confratelli. La Compagnia preferì l’acquisto della chiesa del beato Amedeo, propria dello Spedale di Carità, ufficiata dai padri Somaschi, posta nel sito dove ora è il ghetto, in faccia al palazzo del conte Balbo: e là rimase fino al 1720, quando, dopo due anni di trattative colle monache di Santa Croce, e per volontà del re che volle fosse la compagnia della Misericordia preferita a quella del S. Sudario, acquistarono la chiesa antica d’esse monache, e fattala restaurare, v’entrarono processionalmente addì 21 di settembre.7 Nel 1751 i confratelli fecero rinnovare la chiesa su vago disegno del conte di Robilant. Si ha l’intaglio della gentil facciata che quest’egregio architetto aveva imaginata, ma che non fu eseguita.8 Quella che ora si vede fu eretta per doni volontarii di confratelli e con qualche aiuto della regina Maria Teresa d’Austria d’Este nel 1828 sui disegni dell’architetto Lombardi. È opera di minor dispendio e di bellezza minore.

In questa chiesa la tavola dell’altar maggiore, in cui è raffigurata la decollazione di S. Giovanni Battista, assai copiosa di figure, è di Federigo Zuccari. Nella cappella dal lato del Vangelo la Vergine Addolorata con S. Giovanni Nepomuceno in atto di pregare dinanzi a quella, è fatica del cavaliere Beaumont.

Questa confraternita dispensa altresì varie doti;