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capo primo 557

A’ tempi di Carlo Emmanuele e di Vittorio Amedeo i, quando più bollivano le discordie d’essa Compagnia co’ Barnabiti, che voleano allontanarla dalla loro chiesa, intervenne più volte in suo favore la mediazione della piissima infanta Catterina di Savoia onde potesse celebrare liberamente in San Dalmazzo la festa di S. Giovanni decollato. La principessa Ludovica di Savoia ne fu consorella; ed in molte occasioni i nostri principi v’esercitarono il primario ufficio di priore o governatore.

Nel 1695 era priore l’abate don Giovanni Battista Isnardi de Castello, cavaliere dell’Annunziata. Sosteneano l’ufficio di consiglieri l’abate don Carlo Tommaso Ludovico Maillard de Tournon, poi cardinale, quel medesimo che fu così celebre per la sua legazione alla Cina e per le persecuzioni che vi patì; l’abate don Francesco Canalis di Cumiana, il marchese Giambattista Ripa di Meana, il mastro auditore Paolo del Ponte, il conte Giovanni Antonio Frichignono di Castellengo, il conte Giuseppe Antonio Gastaldi, il cavaliere don Giovanni Lorenzo Arpino.

Due anni dopo era priore il conte e cavaliere di gran croce don Ludovico Solaro di Moretta, quando per decreto della sacra congregazione de’ vescovi e regolari la confraternita fu obbligata ad uscir dalla chiesa di San Dalmazzo. I Domenicani fecero le più graziose proferte per averla con loro. Darebbero la cappella dell’Annunciala ne’ chiostri di San Domenico