Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/559


capo primo 555

Battista decollato. Nell’anno seguente papa Gregorio xiii ne privilegiava i confratelli d’ambo i sessi d’indulgenza plenaria, nell’ingresso, in punto di morte, nel giorno della decollazione di S. Giovanni Battista, ed in altre occasioni specificate nella bolla.

Nel 1580, in seguito a convenzione del 9 di febbraio di quell’anno co’ frati di Sant’Antonio, passò alla chiesa di San Dalmazzo, ove alzò un oratorio in fondo alla chiesa, e costrusse allato alla medesima, verso ponente, una cappella dove si seppellivano i giustiziati; mentre il sepolcro de’ confratelli era apparecchiato innanzi all’altar maggiore.

Nel 1581 la compagnia di S. Giovanni decollato, detta della Misericordia, venne aggregata all’arciconfraternita dello stesso titolo della nazione fiorentina stabilita in Roma,5 a mediazione d’Ottavio Santacroce, vescovo di Cervia, e di Bernardo Aldobrandino. Nell’anno medesimo, a’ 10 di luglio, la confraternita della Misericordia ottenne da Carlo Emmanuele i la facoltà di liberare un condannato a morte od a galera, ovvero un bandito, purché non reo di maestà, nè di falsa moneta, nè d’assassinio, nè di falsa testimonianza. Più tardi ebbe privilegio d’altre nomine fino al numero di tre all’anno; ed ogni utile se ne ritraesse, si convertiva in sollievo de’ carcerati.

Quando godeva di tal facoltà, recavasi la compagnia la vigilia di S.Giovanni decollato processionalmenle