teologica. In medicina era famoso il torinese Giovanni Fantoni; egli ebbe dunque la prima cattedra; ne meno famoso fu il professore di chirurgia Pietro Simone Rohault di Parigi, notissimo pel suo Trattato delle ferite al capo. La cattedra di matematica ebbe l’abate Ercole Corazzi di Bologna, monaco Olivetano. Rettorica, ossia eloquenza e lingua greca, insegnò Bernardo Lama, napolitano. Dopo questi primi restauratori delle scienze appresso a noi, che con ottimo consiglio andò Vittorio Amedeo cercando anche fra gli stranieri, se tali possono dirsi gli alti intelletti che, creati da Dio per beneficio universale, sono cittadini del mondo, lunga serie di chiari uomini illustrò le cattedre della nostra Università; fra i quali basterà ricordare Sigismondo Giacinto Gerdil, Casto Innocenzo Ansaldi, Mario Campiani, Giuseppe Cridis, Vitaliano Donati, Gianfrancesco Cigna, Ambrogio Bertrandi, Carlo Allione, Giambattista Balbis, Ludovico Rolando, Lorenzo Martini, Giambattista Beccaria, Giovanni Antonio Giobert, Francesco Domenico Michelolti, Giorgio Bidone, Girolamo Tagliazucchi, Giuseppe Bartoli, Tommaso Valperga di Caluso, Giuseppe Vernazza, Carlo Denina, Giuseppe Biamonti, Carlo Boucheron.
Il commendatore e mastro auditore D. Giovanni Antonio Rogero avea legato alla città di Torino ducatoni 2ꞁm. onde fondare una biblioteca pubblica. La città comprava la biblioteca dell’avvocalo Giovanni