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506 | libro quarto |
Nel 1696 gli Agostiniani scalzi cominciarono una missione nel reame di Tunkino, la quale portò nobili frutti, e primo di quest’ordine a spargere in quel paese la parola di vita, fu il padre Giovanni di Sant’Agostino, romano. Ma guari non tardò il convento di S. Carlo a spedirvi anch’esso operai evangelici, de’ quali il più famoso fu Martino Costa, torinese, ma originario d’Usseglio, chiamalo in religione fra Ilario del Gesù, che fu vescovo coricensc e vicario apostolico.
Nacque in Torino il 2 settembre 1696, di famiglia che da Usseglio5 erasi trasferita a Pessinetto; suo padre avea bottega di mercante da ferro vicino a porta Nuova. Venne al mondo colle mani giunte, onde la levatrice gli disse: Poichè nasci colle mani giunte, va a farti frate. Diffatlo, e nei discorsi, e nei trastulli fanciulleschi dimostrava evidente inclinazione allo stato religioso, piacendosi d’altarini, di croci, di meditar la passione di Cristo, di far il catechismo e di predicare ai compagni. Sul finire di agosto 1714 vestì l’abito degli Agostiniani scalzi nel noviziato eli S. Pancrazio a Pianezza.; passò poi a Genova agli studi, e colà mirabile si mostrò la facilità nell’apprendere, la sottigliezza nel disputare, il fervore della divozione nell’orare e nel continuo esercitarsi che faceva in mortificazioni e patimenti onde rendersi degno del sublime apostolato che ambiva nella missione lunldnese. Richiamato nella sua