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Note



(1) Archivi del signor marchese di S. Germano.

(2) Così da lettera d’un testimonio della sua conversione.

(3) Conversione e morte di fra Palemone, nel secolo, Ludovico Felice Tana, conte di Santena. Torino 1696.

L’illustre signor di Chateaubriand, nel mosaico intitolalo Vita di Rancé, scrive che Giovanni Battista Marini, andato in Francia nel 1609, vi portò l’amore dei concetti. Con buona pace del grande scrittore, il Marini era assai meno concettista di quel che lo fossero e prima e dopo di lui i begli spiriti soliti frequentare l’hotel de Rambouillet; ed eralo con molto maggior dose d’ingegno e di giudizio. Perchè poi, dopo d’aver giustamente dannato i concetti, e datone ingiustamente carico all’Italia, ne ha egli infiorato il suo stile, massimamente in quest’ultima opera sua la Vita di Rancé?

(4) Così chiamansi certe canzoni popolaresche sul far delle antiche leggende. Vedi ne’ miei Opuscoli storici e letterarii, stampati a Milano, il Saggio sul dialetto Piemontese.

(5) Fu madre di donna Cristina di Savoia, sposata di poi al principe di Masserano.

(6) Della causa criminale s’ha il sommario stampato. Le lettere sono negli Archivi di corte.