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484 | libro quarto |
occasione d’ammirare il beli’ effetto della simmetrica eleganza che, convertendo più case, anzi intere isole, in un solo palazzo, lo impronta di grandezza e di maestà.
In fine di questa strada era l’antico muro di cinta della città in cui si praticò una porta, onde aver l’accesso, senza risalire a porta Marmorea, al perimetro assegnato da Carlo Emmanuele i alle costruzioni della città nuova.
Nel 1640 la prima fabbrica che s’incontrasse, entrando per questo lato nella città nuova, era la chiesa di San Carlo, divisa per vasto spazio ancor vacuo dall’antica.
La reggente Maria Cristina, già prima de’ moti di guerra intestini, e molto più poich’ebbe composto le discordie coi principi suoi cognati, volse l’animo a metter ad esecuzione il concetto del duca suo marito, ordinando la formazione d’una piazza reale su disegno uniforme dell’architetto conte Carlo di Castellamonte. Uno dei primi ad ottenervi concessione di sito, fu Gian Antonio Turinetti, il quale era, insieme con suo fratello banchiere di corte, e fu nel 1641 investito del feudo di Bonavalle. Egli n’ebbe privilegio per patenti del 23 d’ottobre 1638. Ma il conte Giorgio Turinetti, presidente delle Finanze, fu quello che nel 1644 edificò il palazzo ora posseduto dal marchese Turinetti di Cambiano, e che allora comprendeva anche l’attiguo palazzo dei conti