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474 libro terzo

di cavalieri che n’ebbe allora la direzione, offerì spontaneamente al re il prestito di lire 100ꞁmi. per sei anni, senza interessi, onde aiutarne la fabbrica.

Per qualche anno rimasero in piedi ambedue i teatri; ma verso la metà del secolo il teatro vecchio fu preda delle fiamme.17

Il secondo ventennio fu nel secolo scorso come nel presente un periodo di tempo eminentemente teatrale, essendosi costrutti, oltre al Regio teatro di Torino, i teatri d’Alessandria, Casale ed Asti.

Nel 1745, nel Regio teatro di Torino il marchese d’Ormea occupava il secondo palco in seconda fila a mano destra, allato a quello del Re; il conte Bogino il decimoquinto a destra in quarta fila, allato a S. A. il conte di Susa: il conte Alfieri, primo architetto di S. M., la settima a sinistra. Sono di tanti nomi i soli che dopo un secolo si possano ricordare.

Era celebre in esso teatro una tenda dipinta da Bernardino Galliari che rappresentava il trionfo di Bacco. Da pochi anni questo teatro fu restaurato ed abbellito di vaghi dipinti dal cav. Pelagio Palagi.

L’Accademia militare fu eretta dal già lodato Carlo Emmanuele ii sui disegni del conte di Castellamonte. I regii archivii di Corte ed il palazzo delle segreterie di Stato vennero edificati da Carlo Emmanuele in sui disegni dei Juvara.

Un sotterraneo, chiamato perciò crota, accoglieva anticamente nel castello di Ciamberì ed in quello