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472 | libro terzo |
Domenico Maria Muratori Bolognese, ottimo disegnatore, ma coloritor mediocre, che dipinse a Roma, a Pisa ed altrove, è l’autore della tavola del terzo altare in cui è effigiata la Vergine in gloria, con sotto varii santi. La tavola dell’altar maggiore è del cav. Marc’Antonio Franceschini, Bolognese, discepolo del Cignani, ma miglior del maestro, il quale dipinse fra tante altre opere insigni, anche gli affreschi della sala del consiglio grande di Genova, ammirati dai Mengs primachè fosser distrutti dal fuoco. Ma il nostro San Lorenzo non è tra le migliori sue opere. I due angioli di marmo ai lati del quadro sono del Tantardini.
Sull’urna dell’altar maggiore è scolpita in basso rilievo la battaglia di San Quintino con un angiolo che benedice le genti capitanate da Emmanuele Filiberto.
Il quadro delle anime purganti nell’ultimo altare a cornu evangelii è opera del cav. Peruzzini di Pesaro, che dipingeva, come si vede, nello stil carraccesco e che godette a’ suoi tempi di bella fama.
I Teatini cacciati dalla rivoluzione francese, non sono stati ristabiliti dopo ristaurata la monarchia. La chiesa è ora ufficiata da una parte dei canonici della Trinità, e serve per volere di S. M. ai funerali dei cavalieri dell’ordine militare e dell’ordine civile di Savoia.
Piazza Castello fino ai primi anni del secolo xvii