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capo terzo 45

l’esecuzione, onde ai tempi del re Carlo Felice si vuol riferire il quinto ingrandimento della città. Modificati allora i progetti, sorse, quasi per incanto, la maestosa piazza Vittorio Emmanuele, sorse al di là del fiume sull’altissimo suo basamento la rotonda dedicata alla gran Madre di Dio; a mezzodì s’aggiunsero i due ultimi isolati della via di porta Nuova, si formò la piazza Carlo Felice, e si cominciarono gli isolali che fronteggiano verso mezzodì il viale de’ platani.

La sesta ampliazione di Torino onora il regno di Carlo Alberto. Quella nuova città che pigliò nome di Borgo Nuovo, movendo da porta Nuova segue l’andamento de’ pubblici giardini, e allargandosi fino al Po va a ricongiungersi cogli isolati della piazza Vittorio Emmanuele.

Già lo spazio che è tra il viale de’ platani ed il viale più meridionale del Valentino comincia a popolarsi di case. Bentosto al di là di quello spazio s’alzerà lo stupendo edilizio del nuovo spedai militare, e la Chiesa di S. Salvano, ed il Castello Beale del Valentino faranno corpo colla città, che comincierà a meritar veramente, anche per questo rispetto della material estensione, l’antico suo nome d’Augusta.

Son rari ancora i monumenti pubblici. Non torri, non obelischi, non fontane. Ma anche a questo provvederà, ne siam certi, la munificenza del Re.