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capo settimo 463

di sito per costrurvi un palazzo; ma non l’edificò, impedito da morte; ed invece Ludovico San Martino d’Aglio di S. Germano costrusse il bello edilìzio che è tuttora posseduto da’ suoi discendenti, e che allora s’appoggiava al muro della città. Il celebre don Filippo d’Aglio suo nipote l’ampliò. Questa illustre famiglia ebbe il generoso pensiero di destinare il vasto portico che è sotto la casa ad uso di fiera, ed una iscrizione che ancor si vede sotto allo stesso portico ha tramandato ai posteri la memoria del benefìcio procurato,4 dappoichè con patenti del 4 maggio 1685, ad istanza del marchese Carlo Ludovico San Martino di San Germano grande scudiere, Vittorio Amedeo ii die facoltà di tenere in Torino due fiere annue chiamate di San Germano, l’una per quanto era lungo il carnovale, l’altra in principio di maggio, in occasione della festa del Santissimo Sudario.

Piazza Castello fu sovente campo d’armeggerie, di corse e d’altre feste. Nel mese di settembre del 1447 venne alla corte di Savoia al duca Ludovico messer Giovanni di Bonifacio cavaliere errante (chevalier aventureux) il quale, andando per. le corti de’ principi cercando occasioni di segnalarsi, avea sentito ricordare tra i più valorosi cavalieri messer Giovanni di Compeys, sire di Thorein ciambellano del duca di Savoia. Tanto bastò perchè l’accendesse