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462 | libro terzo |
Il lato della piazza che guarda al nord, fino a porta Castello, ed al bastione di Santa Margarita, a cui s’appoggiava, non era prima del 1615 intersecato da nissuna strada; ma formava una linea non interrotta di case fino alla via chiamala allora dell’Anello d’oro dall’osteria di tal nome, ed ora della Palma.
Già per altro quella parte della piazza s’era cominciata a nobilitare, ed il conte Francesco Martinengo, marito di Beatrice Langosco, v’avea edificato un palazzo del quale, traendo profitto della disgrazia in cui cadde il Martinengo, e del procedimento criminale che s’instiluì contro di lui contumace, si fe’ investire donna Matilde di Savoia, figliuola d’amore di Beatrice Langosco, da cui passò a’ suoi discendenti marchesi di Simiana e di Pianezza, e poi ai principi di Francavilla,2 ed è quel medesimo che rifatto più tardi, apparteneva ai dì nostri al banchiere Martini. Ma nel 1615 si cominciò sui disegni del Vittozzi la strada Nuova, atterrando le case che faceano impedimento, e tra le altre quella del Nicolto, cameriere di S. A., il quale confinava a levante con Antonino Parentani, pittore già lodato, a ponente col palazzo Martinengo, al nord colla piazza Castello, al sud col Trincotto di madama Caterina Meraviglia, ossia Verintiana, già da noi ricordata.3 A levante del palazzo Martinengo, e della strada Nuova, lo stesso Vittozzi ebbe dono