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456 | libro terzo |
dell’augusto Vittorio Emmanuele duca di Savoia colla Imperiale Arciduchessa Maria Adelaide.
Sopra lo scalone dei palazzo reale è la statua equestre di Vittorio Amedeo i, popolarmente famosa sotto al nome di cavallo di marmo. I montanari che dai gioghi e dalle valli alpine scendono in città non aveano altre volte idea di maggior opera dell’arte della scoltura. Ora che cominciano, per munificenza del Re, a vedersi pubblici monumenti, come si conviene a citta italiana, il cavallo di marmo è scaduto dell’antica fama. Fu modellato questo cavallo da Pietro Tacca di Carrara discepolo di Giovanni Bologna, ma è lavoro mediocre. Bella invece è la statua del duca in bronzo del Duprè. I due schiavi di marmo incurvati sotto al cavallo, di egregio lavoro, diconsi di Giovanni Bologna. L’atrio, e lo scalone di questo palazzo s’adornano di busti e di statue antiche, le quali derivano dal castello di Casalmonferrato, come quelle che vedonsi nel castello, e quelle che si vedeano nella galleria delle R. Segreterie di Stato.
Molte volte sono state descritte le opere d’arte che adornan la reggia; noi non ridiremo il già detto: ai nomi di Giovanni Miele, Daniele Seiter, Carlo Delfino, Claudio Beaumont, che vi dipinsero, conviene ora aggiunger quelli di Palagio Palagi Bolognese, di Podesti, d’Arienti, di Migliaia, d’Hayez, di Storelli, ed altri molti.