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capo sesto | 445 |
Carlo Conti che pennelleggiava fiori ed uccelli, il cav. Francesco de’ Franceschi che raffigurava in varie tavole i santi Tebei, Ambrogio Cantù che dipingeva gli affreschi delle volle, Pompeo e Francesco fratelli Bianchi, Giovanni Francesco ed Antonio Cerniti Fea, che dipinsero nel castello di Moncalieri ed alla vigna chiamata poi della Regina ed allora della principessa Ludovica, Innocenzo Guiscardi o Guicciardi, Agostino Parenlani, Giovanni Grattapaglia e Bartolomeo Caravoglia che dipinsero il palazzo di San Giovanni, e in castello, Monsieur Dauphin, Andrea e Giacomo Casella scolari di Pier da Cortona, Domenico Marnano, Alessandro Maccagno, Amando Perlasca, Luigi Tuffo, ed altri molti.
Ma le sale della reggia s’abbellivano, a’ tempi di Carlo Emmanuele i, di tavole fatte venir da lontano e con gran dispendio raccolte.
Nella sala del giardino vedevasi una Venere, nuda tutta, di Messer Alessandro (Allori). — La bella melancolia, quadro già stato perso. — La Spagnuola vestita a la italiana data dal Sucarello et portata da Genova.
I gran quadri del Vasari, fiera, Vulcano, rapto delle Sabine et quattro stagioni et altri.
I gran quadri del Veronese, Regina Saba et figlia di Faraone, David, et Judit con le teste di Golia et d’Oloferne.
Del Palma, San Quintino et Golia. Così da nota