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432 | libro terzo |
suo colpe, dicendo ai giudici: Se mi facessero star sempre in aria non dirò differente (sic), e questo tormento mi servirà d’un grado per andar al cielo... confido in Dio che mi conserverà il mio buon sentimento di sostenere la verità e mai più accusare persona a torto. E Dio l’aiutò; finchè il chirurgo avendo protestato che non potea reggere maggior tormento, fu calata.
In settembre del 1717 fu avviata a Torino con Calterina Core sua complice, ma più perversa di lei. Tanta paura destavano ancora a quel tempo le imaginazioni de’ poteri sovrannaturali delle maliarde, che quelle due donne incatenate, peste e rotte dalla tortura, erano guardate da un nerbo di cavalleria, e le comunità avean ordine di dare, occorrendo, man forte.
Condannate all’estremo supplizio, la Ribollet per calunnie nere ed esecrabili, senzachè si dicesse di più, la Core per patti col demonio, e per commercio carnale col medesimo, ed anche per nere calunnie, furono condotte al patibolo senzachè il pubblico potesse sapere il perchè, non essendosi pubblicata la sentenza, nè permesso l’accesso al confortatorio ad altri che ai confessori.
Nel 1723 un conte Dupleoz, pari d’Aosta, accusato d’aver praticato le stesse arti malvage dell’imagine di cera nel suo castello di Sorley per far morire Margarita sua moglie, fu giudicato a perder