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capo sesto 423

sovrana contro al vomito ed al mal caduco; un busto senza braccia con testa coronata ed un cuore in cui doveano confluire tutte le virtù celesti, affine di render esso Lageret più eloquente e sicuro, portandolo addosso, e fargli il duca amico, e condiscendente a tutte sue domande; un’altra figura con spada in mano, portando la quale non riceverebbe offesa dai nemici; ancora certe figure di legno che poste sulla casa non lasciavano entrar persona a dispetto del padrone; ancora altra figura che portala innanzi ai principi, col solo mutarla di luogo causava loro sanità, o malattia, li temperava a dolcezza, o li armava di rigore. Le quali figure il Decipati nello studio di Lageret avea circondate d’accese candele di cera vergine, profumate con mirra ed aloe, e con tremende invocazioni di deità infernali esorcizzate.

Giudice fu Giovanni Tarditi, il quale pronunciò la sua sentenza nella galleria del castello del Bourget, condannando il Lageret come colpevole dei delitti di matematica, di sortilegio e di lesa maestà.

Ma scendiamo a’ tempi a noi più vicini e torniamo alle memorie di questo castello. Abbiam già notato come la guerra della reggente Cristina co’ principi suoi cognati avesse diviso profondamente gli animi de’ cittadini, sicch`, anche sedate le discordie, e ricondotta la pace, molti desiderassero e fossero disposti a procurare di render capi del governo i

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