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capo terzo | 37 |
duchessa reggente, fece nel 1639 atterrar varie case per rendere la città più forte da quel lato, minacciata com’era dagli Spagnuoli, ma Carlo Emmanuele ii, figliuolo di lei, principe famoso per magnificenza piucchè regale di concetti, e per gli splendidi edifizii de’ quali arricchì il Piemonte, nel 1669 e negli anni seguenti comprese il borgo di Po nel nuovo giro delle mura e delle fortificazioni, sicchè il castello, che prima era estremo limite della città, ne diventò quasi il centro, come diventò il centro della piazza a cui diede il nome la quale, con uniforme disegno e colla medesima misura, venne fabbricata a levante quale già si vedeva al ponente del castello; il che non potè per altro compirsi che nel 1739, quando per ordine di Carlo Emmanuele iii s’alzò il palagio che comprende le segreterie di Stato e gli Archivi di corte. Ne solo Carlo Emmanuele ii diede cittadinanza a quel borgo, ma ne nobilitò la via principale con uniforme architettura, e con quell’ampio ed alto porticale perpetuo che i forestieri, ora lodando, ora biasimando sempre e’ invidiarono, ma non hanno ancor saputo imitare.
Questa maravigliosa strada del Po non fu terminata se non dopo il 1718.3 Carlo Emmanuele ii aprì ancora la via della Zecca, e di mano in mano sotto al suo regno e nella reggenza di Madama Reale Maria Giovanna Battista, s’andarono fabbricando gli isolati che sono a mezzodì della via di Po fino alla