Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Capo Quinto
Cappella del Santissimo Sudario. — Breve storia della reliquia. — Pellegrinaggio di S. Carlo Borromeo. — Descrizione del sagro Lenzuolo fatta dal pittore Claudio Beaumont. — Pubbliche allegrezze in occasion della festa. — Teatino, ferito nel predicare al popolo accanto al duca. — Cappella, da chi edificata. — Monumenti sepolcrali d’Amedeo viii, d’Emmanuele Filiberto, del principe Tommaso, e di Carlo Emmanuele ii, eretti dal re Carlo Alberto. — Tesoro della Reale cappella.
Alla cappella del Santissimo Sudario ne guidano gli scaloni che s’alzano a capo delle due navi laterali del duomo, sotto a due porte giganti di marmo nero. Funebre è l’ingresso, funebre è tutto l’apparato della cappella, in mezzo alla quale s’alza a guisa d’avello sopra l’altare l’urna che racchiude uno de’ sagri lenzuoli che mostrano l’impronta lasciata nel sudario sepolcrale dalle trafìtte ed insanguinate membra di Cristo.
Il prezzo di questa reliquia Dio lo autenticò co’ miracoli.1 Solo sappiam dalla storia che, correndo il secolo xiv, Guglielmo di Villar Sexel, cavaliere