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380 | libro terzo |
fra gli altri quelli di Crescentino Vaselli di Siena, archiatro di Carlo Emmanuele in, morto nel 1789; e d’Alfonso di Verduco conte di Torre Palma, ambasciadore di Spagna, morto nel 1767.
Ma d’altre memorie illustri c’informarono i libri de’ battezzati e de’ defunti della chiesa Metropolitana, che per l’usata cortesia del reverendissimo capitolo mi fu dato di consultare. Il più antico di questi libri risale fino al 1532, ma continua poi per serie interrotta. Quindi s’attinge che nel battesimo s’usavano d’ordinario quattro o cinque, e spesso anche nove o dieci padrini; ed una, e talora due e fino a quattro madrine. Nel 1533, il 5 d’ottobre, fu battezzato Carlo, figliuolo del signor Giovanni di Combafort. Non ebbe che due padrini ed una madrina. Ma questi erano Carlo in duca di Savoia, Ludovico di Châtillon sire di Musinens, e Caterina principessa di Savoia. Lo battezzò l’arciprete Giacomo Provana. Il 23 dello stesso mese al battesimo di Cesare, figliuolo del collaterale Scaglioni, fu compadre Pietro Bayro con otto altri; madrine Margarita Cara con tre altre.
S’attinge ancora che a que’ tempi la fede parca virtù si rara che non si commetteva ad un artefice un baston pastorale, od altro oggetto prezioso ad aggiustare, senza farsene spedir ricevuta in presenza di testimonii.
Fra i morti degni di special memoria ricorderò: