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368 libro terzo

del prete Bartolomeo, che fu altresì pittore di grido. Fu dipinta nel 1709.

Un’altra gloria d’angioli dipinse Domenico nel duomo di Genova, con tanto studio e tanta felicità, che molto s’avvicina alla soavità di Guido Reni. Ma di rado il suo pennello ebbe tanta fortuna. Il padre di questi due pittori era pittor di maioliche al servigio della corte di Torino.

Ed è notabile quanto presto allignasse l’amor dell’arti negli animi de’ principi di Savoia. Amedeo v che visitò la Toscana e Roma ne’ primi anni del secolo xiv, condusse a’ suoi servigi Giorgio d’Aquila, fiorentino. Amedeo viii, in principio del secolo xv, Gregorio Boni, veneziano. Da Emmanuele Filiberto in qua vi fu un perpetuo studio d’aver buoni pittori, scultori ed architetti; e se talvolta vi fu error nella scelta; se tal altra volta, agli artisti ricercati con larghe proferte, non parve bello abbastanza, abbastanza inspiratore il sorriso del nostro cielo, molte altre fiate per altro riuscirono i principi di Savoia, ora ad ottimi, ora a lodevoli risultamenti.

Tornando per la navata della tribuna verso la porta, noterò che dove ora è il maestoso ingresso dello scalone del Santissimo Sudario, era anticamente la cappella de’ Ss. Stefano e Catterina, patronato dei conti di Pollenzo, dove gli Innocenti, vale