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capo quarto 363


La convenzione si compone di due parti: una latina, ed è ristromenlo stipulato a Torino con cui fu concesso l’appalto della fabbrica della chiesa di Torino al detto Meo da Ludovico della Rovere, protonolaio apostolico, prevosto d’essa chiesa e da altri procuratori del cardinale di San Clemente. Questo istromento ha la data del 15 novembre 1492, indizione x, e si riferisce ai capitoli uniti all’istromento che sono in lingua italiana, senza data, e segnati dal cardinale di San Clemente così:

Ita est D. Card. S. Clementis manu propria.

Similmente l’intestazione de’ capitoli dice:

Li capituli infra lo Reverendissimo card, de Sancto Clemente et Maistro Mheo.


Questo non prova altro se non che il cardinale trattò a Roma e intese con Meo del Caprino le basi del contratto, e che poi lasciò che l’atto formale di deliberamento si stipulasse dal nipote e da altri suoi procuratori a Torino.

Un altro capitolo confermando in questa parte l’opinione del cav. Canina, prova che Meo fu a Roma, poichè parla de ducati cento che hebe a Roma. Ma il tenore di questo e d’altri capitoli dimostra, a parer