Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/345


capo secondo 341


Addì 21 d’agosto 1784 fu posta la pietra fondamentale della nuova chiesa di San Michele in fine della via dello Spedale verso i baluardi. Poco indugiò ad essere terminata, sui disegni dell’architetto Bonvicino, la fabbrica del sacro tempio, dove i Trinitarii scalzi stettero assai poco, essendone stati cacciati dalla rivoluzione. Ora la chiesa ed il convento di San Michele servono all’ospizio della Maternità.

Dalla via de’ Pasticcieri e del suo storico albergo di San Giorgio abbiam toccato più sopra. Nulla ci sovviene in proposito dell’altra antichissima e tortuosa strada chiamata de’ Pellicciai. Succede la via de’ Cappellai che piglia successivamente il nome dello Spirito Santo e delle Quattro Pietre, e riesce alle torri, cioè all’antica Porta Palazzo.

Era quella dopo Dora Grossa la strada principal di Torino, riuscendo dall’un de’ capi a Porta Marmorea, dall’altra a Porta Palazzo.

Abbiam già parlato della chiesa di San Silvestro (Spirito Santo), posta su questa via, e dell’ospizio de’ Catecumeni. Soggiungeremo che lì presso nell’isola del Seminario era la Zecca. Più in là la strada s’allarga ed ha una cert’aria di grandezza.

Nell’ultimo isolato a destra, sopra una porta di non molta apparenza, è l’arme in bronzo d’Antonio Provana di Collegno, arcivescovo di Torino nel 1651, il quale vi facea dimora; con quel motto così bello