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338 | libro terzo |
so la lettera della legge, e gli strani privilegi fiscali assistevano l’opinione de’ ministri Regi, l’equita alzava maggior voce in favor della compagnia. Il conte Sclarandi Spada, deputalo a governar quell’affare, non temperò co’ modi la durezza della commissione. In breve la confraternita obbedì; e a’ 28 settembre 1728 dimise la chiesa, che fu dichiarata Basilica Magistrale dell’ordine.
La confraternita di San la Croce fu poi unita con quella di San Maurizio, instituita dapprima nella parrocchia di San Simone, trasferita quindi nel 1686 a Sant’Eusebio. Le due compagnie unite in una sola arciconfraternita sotto al titolo di San Maurizio, cominciarono ad uffiziar la basilica il 5 d’aprile dell’anno seguente.25
Questa chiesa è di forma otlagona con cupola ardita e svelta. E ornata di grosse ed alte colonne di marmo, di stucchi e di pitture. Negli angoli della cupola vedonsi i quattro evangelisti dipinti a secco, tre da Francesco Meiler, uno, S. Luca, da Mattia Francescani. I quattro quadri fra gli intercolunnii sotto la cupola, che raffigurano azioni dei santi tutelari, sono di Sebastiano Taricco. Nella cappella maggiore, l’ovato nel coro col Cristo risorto e la Fede, e nel piano i santi Maurizio e Lazzaro sono di Mattia Franceschini. Il catino sopra esso coro, dipinto a fresco coll’Assunzione di Maria Santissima e molte figure, è di mano del cavaliere Bianchi milanese.