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332 | libro terzo |
La via che segue parallela a quella di Sant’Agostino chiamasi via Bellezia, e prende il nome dall’avvocato Gian Francesco Bellezia, il quale essendo sindaco della città di Torino nell’anno 1630, nel quale imperversò una crudelissima pestilenza, mentre tutti fuggivano, cercando nell’aria aperta delle campagne e tra i recessi de’ monti un asilo contra la morte, e la città sciolta e sgovernata, quando appunto avea bisogno di maggior governo, pericolava per più maniere di mali, egli, il Bellezia, quasi solo rimase, e pigliò sopra di se tutto il carico della cosa pubblica; ed infermato egli pure, e giacente in un letto della sua casa a pian terreno presso alla finestra, continuava a provvedere alla salute della città, udendo i rapporti, e dando gli ordini opportuni. Quest’uomo insigne, che fu poi presidente nel magistrato della R. Camera ed uno dei plenipolenziarii di Savoia a’ congresso di Munster, avea casa dietro al palazzo di Città.
Nella stessa via è da vedersi in faccia all’antico palazzo de’ marchesi di Tournon, la facciata della casa dov’è l’albergo della Dogana nuova; non che sia notevole per alcuna sorta di bellezza, ma perchè è la sola che conserva vestigi del secolo xv. E in Torino, città antichissima, ma tutta quasi vestita colle fogge del seicento, mi riposo volontieri su pochi indizi che ci restano d’altri tempi; e però vedo