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capo secondo | 323 |
Sant’Antonino, che fu unita nel 1418 a quella di San Giacomo. Gli Agostiniani scalzi pigliarono possesso di questa chiesa intorno al 1550.
Questi religiosi erano stati introdotti in Torino nel 1446, nel qual anno la città rappresentava a Felice v, che essendo essa stata decorata da Sua Santità quand’era ne’ gradi minori d’uno studio generale e d’un consiglio di giustizia, più non mancava, a compiuto vantaggio della medesima, che un qualche ordine dato alla santità ed alla divozione, fornito di prudenza e di sapienza che insegnasse colla parola e coll’esempio le cose di Dio; il che apparendo potersi ottenere nell’ordine degli eremiti del glorioso Sant’Agostino, e coll’opera del venerabile frate Giovanni Marchisio, predicatore dello stesso ordine che avea fatto mirabili frutti in questa città, aveano pensato a trovar un luogo adattato onde porvi quei frati, e pareva alla citta opportuna la chiesa ed il monastero di San Solutore minore che trovavasi in istato rovinoso, e però supplicavano il papa a deputar un commissario colle debite facolta, per assegnar quella casa all’ordine Agostiniano.5
Vennero gli Agostiniani, ma in vece di San Solutore ottennero la chiesa e la casa di San Cristoforo degli Umiliati, nel borgo di San Donato a Porta Susina, dove già erano stabiliti in giugno di quell’anno medesimo.6